Coppolella: uno streetwear ironico e minimalista.
Coppolella: an ironic and minimal streetwear.

Intervista a Paolo Coppolella:

“Il brand “Coppolella” nasce nel gennaio del 2016; ci concentriamo principalmente sullo streetwear puro e duro, i nostri prodotti hanno certamente almeno un paio di comuni denominatori: il fatto di non prenderci troppo sul serio (quindi sana ironia) e minimalismo.

Realizziamo una capsule collection ogni mese e mezzo/due circa, e durante tutto il primo anno, abbiamo scelto di venderle solo attraverso la nostra piattaforma e-commerce. uso il passato perchè tra le strategie del 2017 c’è anche quella di iniziare una piccola ma selezionata distribuzione off line.

Fino ad oggi i nostri canali di promo sono stati esclusivamente FB e IG ( @coppolella_clothing ) durante il 2016 abbiamo realizzato 6 collezioni, sponsorizzato diversi contest di skate, almeno 5 a livello nazionale e collaborato con diversi artisti, i quali accettando la featuring ricevono da noi immagini di prodotto o di campagna e su di esse applicano la loro arte con totale carta bianca. Il risultato è stato ogni volta pubblicato sui nostri social. Tra i vari collaboratori del 2016 ci sono stati Daniel Valsesia, Simone Giara, Cranico, Tina Jeler, Rodrigo Aleman, Héctor Pozuelo e Solimán López. Ognuno con caratteristiche differenti ma sempre con ottimi risultati. Questa parte del nostro lavoro è per noi molto importante, la sinergia con altre forze, con altre realtà è determinante, quasi obbligata. Alla base del nostro lavoro c’è sicuramente tanta influenza che proviene dal mondo dell’arte (street art, pop art e contemporanea), lo skate, la musica, principalmente punk e hip hop e attitudine street.

io sono il creatore e designer del brand e lavoro nel settore fashion da circa 12 anni, continuo a realizzare consulenze, docenze e a disegnare collezioni per altre aziende, ma dopo lunghe analisi, ho scelto di “tornare alle origini” facendo per me stesso ciò che più mi piace o quantomeno ciò che preferisco indossare. Per farlo era naturale un passo indietro nel settore e fare un progetto da totale outsider, fuori dal sistema.

Non esiste un metodo standard nella realizzazione delle capsule, esiste solo la voglia di fare, di mettersi in gioco facendo qualcosa di diverso, senza copiare tendenze o altri brand “vincenti”, cerchiamo la nostra identità che con il passare del tempo è in continua evoluzione. per la prima capsule collection per esempio erano state disegnate una trentina di sweatshirt e solo 6 hanno visto la luce. Invece le t-shirt “sbagliate” quelle geometriche (capsule collection nº3) le avevo in testa da un po’ e in qualche modo era solo un gioco, in entrambi i casi abbiamo dovuto rimettere in produzione più volte. Penso che non si tratti della strategia ma del prodotto in sè, è facile da indossare, comodo, differente e simpatico. Ha prezzi accessibilissimi e si acquista con due click. Poco a poco stiamo migliorando diversi aspetti, per esempio da qualche mese siamo riusciti a rendere free shipping le spedizioni in tutta Italia. Che non è poco per un piccolo brand che si autoproduce. Indubbiamente commettiamo ancora errori, da essi impariamo e miglioriamo, ogni volta. A testa bassa, per ora pensiamo solo a fidelizzare il rapporto con il nostro pubblico, ci piace scrivere ancora tutte le ricevute a mano, inserire gadget o piccoli regali nei pacchetti. Vogliamo che chi decide di acquistare un nostro prodotto si senta parte di qualcosa. Questo rapporto diretto per noi è più importante della vendita in sè. L’intenzione è quella di crescere costantemente ma mantenendo questa mentalità “genuina”. O almeno ci stiamo provando.” – Paolo Coppolella

Titolo: Ultima notte a Milano

photographer: Isabella Petricca @isabellapetriccaph

Modelli: Eleonora Sabet @elesabet, Khris Pagaspas @blackblessed666 , Andrea Alkyeri @_alchiech_ , Simone Giara @simon_giara

assistant: Almendra Vila Andia @almnva

Trip by Coppolella Clothing @coppolella_clothing