Samantha Stella, artista poliedrica già conosciuta con il nome Corpicrudi, tra rock-wave, morte e divinità greco-romane.
Dalle muse al processo creativo, sino al debutto a Milano e Los Angeles dell’ultima creazione Hell23 concepita e performata con il musicista Nero Kane di cui presentiamo alcune immagini inedite.
Samantha Stella, versatile artist formerly known under the name Corpicrudi (Rawbodies), between rock-wave, death and Greek-Roman gods. From muses to the creative process, up to the premiere in Milan and Los Angeles of her last creation Hell23, conceived and performed with musician Nero Kane, of which we present some exclusive images.

 

 

Come definiresti la tua Arte?

Molto difficile autodefinirsi artisti.

Personalmente sono stati gli eventi e gli accadimenti, le urgenze interiori che cercavo di esprimere attraverso i progetti concepiti e presentati al pubblico, è stato il mondo fuori che mi ha definito artista.
É un lungo percorso di consapevolizzazione del proprio io e un’enorme passione per l’Arte in ogni sua forma come essenziale nutrimento interiore e mezzo di riflessione.

La mia cifra stilistica prevede l’utilizzo spesso corale di qualsiasi elemento e linguaggio che concorra alla creazione dell’opera.

Parlami dell’unione tra il classico e il contemporaneo nelle tue opere.

Spesso utilizzo nella costruzione dell’opera alcuni simboli che rimandino visivamente e concettualmente alla cultura classica occidentale in cui mi sono formata. Al Joyce Theater a New York ho portato in scena per lo spettacolo “Primo Toccare” di Matteo Levaggi due grandi statue, la riproduzione della Venere Capitolina (originale di Prassitele IV secolo a.C.), e della dea Hebe dello scultore neoclassico Bertel Thorsvalden (1815). Il busto di Hebe è parte integrante dell’installazione video – fotografica Sinfonia in Nero presentata con Corpicrudi, e dell’installazione live che ho performato negli spazi milanesi di Antonio Marras sotto invito della curatrice Fam-Francesca Alfano Miglietti. Tali simboli sono scelti non casualmente, ma come rimandi ai concetti di eternità, bellezza e immortalità che indago di par contro al suo opposto, la morte.

Il progetto Lux Aeterna con lo stilista Alessandro de Benedetti era dedicato alla Vanitas seicentesca.

Altre volte è semplicemente il luogo stesso dove presento le mie opere che parla, come il matroneo della Basilica di Santa Maria Maggiore di Bergamo, il Duomo di Molfetta, il Castello Aragonese di Taranto.

Ed è ancora un busto, questa volta la riproduzione dell’Apollo del Belvedere (II sec. d.C.) originariamente un bronzo dello scultore greco Leochares, che utilizzo nell’ultimo progetto Hell23, ispirato al mito della Sibilla Cumana. Hell23 è un’installazione live co-firmata e co-performata con il musicista rock-wave Nero Kane, in arte Nero, una sorta di viaggio sciamanico nei meandri oscuri dell’Aldilà.

La Sibilla Cumana era veggente e sacerdotessa di Apollo, dio delle Arti, della Musica, della Poesia e della Profezia, ma anche seminatore di morte come descritto nell’Iliade di Omero.

Dopo la presentazione a Milano lo scorso giugno, Hell23 ha debuttato in America a settembre negli spazi dell’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles.

Quali sono le tue muse?

Muse. Direi il nostro passato storico, in particolare la cultura e scultura greco-romana e neoclassica, e i dipinti pre-raffaelliti, la musica soprattutto rock-wave.

In generale poco mi colpisce della cultura contemporanea, se non la musica (infatti ho portato in atto diverse collaborazioni con band e musicisti inglesi, americani, francesi e italiani) e alcuni film.

Con visioni e pensiero filosofico mi soffermo sino al primo novecento, con alcune eccezioni.

Raccontaci come avviene il processo creativo di una tua performance.

E’ come dare vita ad un quadro. Creo il set in base allo spazio che accoglie l’azione, colori, oggetti, video, musica. E ancora inscrivo il corpo al suo interno decidendo tempi, silenzi, immobilità e nmovimenti.

Per questo utilizzo il termine “installazione live”. L’azione perfomativa è uno degli
elementi.

Cerco una sintesi che nella coralità degli elementi utilizzati possa suggestionare il fruitore/spettatore nei confronti dei concetto esplorato.

Avresti dei consigli per i giovani artisti?

Determinazione, autenticità e passione. Essere pronti a convivere in un continuo disequilibrio tra le proprie urgenze e il mondo fuori di noi e cercare quel punto di incontro che ci permette di comunicare, dare e ricevere attraverso bellezza e rifllessione.

Samantha Stella
Artista visiva, performer, set & costume designer, regista videoclip, art director per eventi artistici e di moda. Fonda nel 2005 il duo Corpicrudi insieme al dj e producer Sergio Frazzingaro (Faktor, Lula Circus, My Flower).

Collabora negli anni con stilisti (Alessandro De Benedetti / Mila Schőn, SachinBaby New York, Malloni), coreografi (Matteo Levaggi / Balletto Teatro di Torino), curatori (FAM – Francesca Alfano Miglietti, Achille Bonito Oliva), scrittori e poeti (Claudia Attimonelli, Vincenzo Susca / Ceaq Sorbonne Paris, Massimo Tantardini), compostori e musicisti (Clint Mansell, The Death of Anna Karina, Von Haze, Nero), artisti visivi (Jasa, Padiglione Slovenia / Biennale Arte di Venezia 2015). Installazioni con azioni performative live utilizzando il proprio corpo e/o corpi altrui da lei diretti, video, fotografia. Progetti presentati tra gli altri presso: Ace Museum Los Angeles, Joyce Theater New York, Amaturo Theatre Broward Centre for the Performing Arts Miami, Basilica di S. Maria Maggiore Bergamo, Duomo di Molfetta, NonostanteMarras Milano, AltaRoma AltaModa Roma, Pitti Immagine Firenze, Castello Aragonese di Taranto sede della Marina Militare Italiana.

www.corpicrudi.com