Un viaggio nell’intimo femminile: tra moda e sociologia.
A trip into the female underwear :between fashion and sociology.

 

L’intimo divide.
Da sempre.
Divide gli uomini in coloro che ne apprezzano ogni sfaccettatura e coloro che invece non vedono semplicemente l’ora di apprezzare la nudità del corpo femminile.
Divide in base allo stile, che sia semplice o ricercato. Divide anche per come – e da chi – viene indossato.


Qual è, dopotutto, l’obiettivo?
Cosa ricerca chi si occupa del design di questi capi?
Forse un maggiore risalto delle curve?
Oppure dei semplici vezzi estetici che tanto bene l’uso del pizzo rende?
Come si arriva, dunque, all’elaborazione che contraddistingue i capi di Victoria’s Secret?


Non rivelerò a quale categoria di uomo, tra quelle sopracitate, appartiene chi scrive, ma vi dirò che quei disegni sono belli. È un aggettivo che viene stuprato quotidianamente, e proprio per questo è giusto esporlo nella sua nudità.
Sono belli perché l’occhio ne viene inevitabilmente colpito, appagato.


Seriamente, quale uomo non apprezzerebbe la propria lei che si affaccia da sotto le coperte in un intimo così leggero e particolare?
Definire poi disegni quelli che – in fondo – sono vestiti ha più di un senso. Non sono, ad esempio, oggetti di consumo, ma di culto. Sono il non plus ultra della sensualità da carta patinata.
E dunque diciamoci le cose come stanno, fortunato l’uomo la cui donna porta – e sa portare – una lingerie di tale ricercatezza.

L’originalità del brand risiede poi non solo nei capi, ma nella capacità di creare tendenza.
Basti osservare la stravaganza e l’appariscenza mai formale e mai troppo oltre gli schemi, la ricercatezza alternata ai puri e semplici esercizi di stile.
Victoria’s Secret ha fatto qualcosa più che moda, comunque. Ha creato gusto e tendenza su qualcosa di alquanto notevole: il corpo femminile.

E stavolta gli abiti non c’entrano. Sono le modelle; quel tanto formose da lasciare palesemente indietro il precedente archetipo di modella, la cui magrezza probabilmente aveva raggiunto un punto morto.
Ed ecco che, cambiando il gusto per le modelle, si modifica l’ideale di donna.

Pian piano una silenziosa rivoluzione della sensualità ha preso forma, e la mano è quella di Victoria’s Secret.

 

by Leonardo Cataldi